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bormio

  • Escursione al Passo dello Stelvio salendo lungo il sentiero delle Trincee

    Lo Stelvio in tutta la sua bellezza

     

    Escursione: Dal passo dello Stelvio saliamo ai 3000m
    Luogo:Passo dello Stelvio
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata di servizio, ripido il primo tratto.
    Durata:1,30h - Sola andata
    Panorama:5/5 - Siamo in uno dei passi di montagna più belli d'Italia, circondati da neve e ghiacciai.
    Avvistamenti : Si, marmotte, ma dovete scendere con l'auto al primo rifugio verso il versante tTentino.
    Passeggino:Si, meglio se da trekking

     

    2.4 km, 01:19:52

     

    Il passo dello Stelvio è una meta agognata di motociclisti e appassionati di automobilismo, ma è soprattutto l'obiettivo di ciclisti amatori che vogliono cimentarsi con un passo di montagna impervio, con tanta pendenza e che in quota raggiunge i 2700m.
    Qui al passo sembra di stare in un mercato popolare. Bancarelle di strada, negozi di souvenir, camioncini per un panino improvvisato. A chiudere il cerchio hotel, bar e alberghi ogni dove. E' pieno di gente nonostante sia fine Giugno, tutti a fare foto agli amici che salgono in moto o ai poderosi ciclisti a 50m dal tanto sudato traguardo.
    Da qui parte la nostra escursione.

    Saremmo dovuti andare su in cima al monte Scorluzzo, ma la tanta neve mi ha fatto ripensare all'escursione per non far rischiare i bambini.

    A giungo c'è ancora tantissima neve

    Si sale verso i 3000m

     

    Così abbiamo seguito il sentiero subito dietro la funivia, la stessa sterrata che porta all'imbocco dello Scorluzzo. Non è impegnativa, ma è faticosa, soprattutto i primi cento metri, con molta pendenza. La neve, anche grazie alle nevicate dei giorni precedenti, è abbontante, superando in altezza i bambini, che si divertono a camminare al fianco di questa grande e bianca parete.
    Arrivati al bivio per lo Scorluzzo, e saliti qualche centinaio di metri, capisco che non possiamo proseguire oltre. Non abbiamo nemmeno le racchette. Cosi torniamo sui nostri passi e continuiamo a salire sulla larga e comoda sterrata, per quello che dovrebbe essere il sentiero delle Trincee.
    Il sentiero non presenta alcuna difficoltà, è una sterrata di servizio per gli hotel che sono su a 3000m. Si può tranquillamente fare con un buon passeggino da trekking.

    Superato un vecchio rifugio abbandonato il paesaggio comincia a diventare sempre più innevato.

     

    Un vecchio rifugio abbandonato

    Il ghiacciaio, visto dall'hotel Baita 3000

    Quando siamo in cima, presso l'hotel ai 3000 metri, ci sono solo due operai che lavorano in mezzo alla neve. E' tutto chiuso.

    Per fortuna acqua e pranzo al sacco non mancano mai. Ci godiamo il silenzio, il sole e il paesaggio. Poco più oltre c'è un altro rifugio abbandonato. Sbirciando dalla porta quello che si ha davanti gli occhi è un vecchio rifugio congelato agli anni 90 ed è come fare un tuffo nel passato. Flipper, coin op, giochi da tavolo. Tutti dinosauri di un'epoca bellissima che ora non esiste più, cancellata dai telefonini e dai social.

    Riscendiamo al passo, sempre lungo lo stesso sentiero. Stavolta scendiamo lo Stelvio dal versante trentino. Arriviamo fino al primo albergo-ristorante lungo la strada. Qui ci sono tantissime marmotte nei prati tutto intorno, quindi i bambini con un buon binocolo (solo per vederle da vicino) si divertiranno ad osservarle mentre si azzuffano e giocano tra di loro.

     

    Il video dell'escursione

  • Escursione in val Viola

    La bellissima Val Viola nei pressi del rifugio Valgoi

    Escursione: Si parte dal microscopico parcheggio e si fa un anello passando per il rifugio Viola e scendendo verso il Valgoi
    Luogo:Val Viola
    Condizioni Meteo :Soleggiato
    Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata fino al rifugio Viola, bellissimo il sentiero che scende al Valgoi.
    Durata:5,00h - Anello
    Panorama:5/5 - Vallata fantastica.
    Avvistamenti : Si, marmotte.
    Passeggino:Si, meglio se da trekking. SOLO SULLA STERRATA FINO AL RIFUGIO VIOLA.

     

    9.8 km, 05:36:47

     

    Abbiamo rischiato di non riuscire a vedere la val Viola. La strada è stata chiusa una settimana per rifacimento. Finalmente all'ultimo tentativo abbiamo aspettato che gli operai, davvero molto gentili e pazienti, finissero gli ultimi 20 metri di asfalto, che questo si freddasse, per poi salire su, lungo la strada fino alla sbarra dove c'è un parcheggio (piccolo) e un bagno ecologico.
    Da qui inizia il nostro giro ad anello in val Viola. Cominciamo subito prendendo la sterrata, che sale dolcemente tra piccole abitazioni tipiche delle zone di montagna. Sulla sinistra si vedono in lontanza malghe e alpeggi e si intuisce quello che sarà il sentiero del ritorno, che vedremo poi. Il tempo tende a cambiare rapidamente in montagna e man mano che saliamo le nuvole si fanno sempre più basse, tanto da nasconderci la vista della prima tappa di questo anello, il rifugio Viola .

    Siamo 10 persone in totale. Due ragazze fuori per un weekend, due amici appassionati di montagna, una famigliola alla prima esperienza di montagna. Prediamo un piattone di polenta e un dolce dall'aspetto fantastico, e da come lo hanno divorato i bambini immagino che anche il sapore non fosse da meno.

    Il rifugio Viola

    Il dolce dall'aspetto e dal sapore eccezionale.

    Mentre tutti ritornano sui propri passi noi continuiamo il nostro anello, prossima tappa il rifugio Federico Valgoi in Dosdè. Questa parte del percorso, che inizia attraversando un rigagnolo che affluisce nel lago proprio di fronte al rifugio, è meravigliosa. La discesa attraversa rocce, su un sentiero strettissimo, sassi caduti chissà quando, farfalle, fiorellini colorati, corsi d'acqua. C'è davvero tutto, i bambini si divertono un mondo. Non appena si scorge un alpeggio sappiamo di essere arrivati alla meta. Attraversiamo un ponte che ci regala un paesaggio mozzafiato sulla val Viola, la parte più bella, decisamente più bella rispetto alla prima parte del sentiero. Il torrente che scorre sotto di noi ci conduce con l'occhio alla sorgente delle sue limpide acque: il ghiacciaio Dosdè.
    Al rifugio Valgoi siamo soli. Facciamo una merenda e due chiacchiera con la gentile signora che lo gestice, scoprendo che il rifugio prende il nome da un ragazzo che ha perso la vita in un incidente mentre andava ad arrampicare.
    Adesso dobbiamo chiudere il giro. Dobbiamo scendere un pò e poi riguadagnare quota. Passiamo per un rado bosco e raggiungiamo la baita Caricc attraversando un ponte di legno, lo superiamo e proseguiamo in piano fino sotto al parcheggio.
    Qui tra mucche al pascolo risaliamo in un fitto bosco, e in 10 minuti siamo di nuovo al parcheggio.

    Il rifugio Federico Valgoi

    La vallata prima di rientrare verso il parcheggio

    L'escursione è stata lunga ma appagante, per un totale di 10 km circa.
    Avrei voluto che qualcuno mi consigliasse di fare il giro al contrario rispetto a come l'abbiamo fatto noi. Sicuramente la salita al rifugio Viola sarebbe stata molto più appagante, ma facendo prima la sterrata abbiamo fatto molto meno dislivello. La scelta spetta a voi, ma passate al rifugio Federico Valgoi, li la val Viola vi incanterà.

     

    Il video dell'escursione

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