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Villa Torlonia
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- Scritto da Manuel
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Villa Torlonia è un punto di riferimento per me. Mia nonna mi portava sempre qui a giocare nelle tiepide giornate primaverili. Ho ricordi vividi e bellissimi. L'ho fatta conoscere anche ai miei bambini in diverse occasioni, ma stavolta ho deciso di visitare la villa e le altre strutture che sono all'interno del parco. Il prezzo del biglietto per Villa Torlonia, Casino dei Principi e Casina delle Civette è di 8.50€ se siete di Roma, 9.50 altrimenti.
Nella villa ci sono 3 piani. Il piano terra dove ci sono statue, marmi, e una sala da ballo piccolissima ma stupenda, con una veranda fantastica inondata di sole che affaccia sui giardini e sulle fontane della villa. Al piano superiore troviamo le stanze da letto, i salottini degli ospiti, lo studio. Su una targa leggo che Mussolini, quando occupò la villa, fece coprire le pareti piene di affreschi con comunissima carta da parati.All'ultimo piano è stata allestita una mostra d'arte.
Il casino dei principi è anch'esso dedicato a opere d'arte, di vario genere. Quadri, marmi, busti, opere in legno. Interessante sicuramente se siete appassionati d'arte.
Infine il giro termina con la visita della Casina delle Civette, che sarà sicuramente la più apprezzata anche dai bambini. Dimora scelta dal principe Giovanni Torlonia che voleva allontanarsi dalla mondanità della casa principale e ristrutturata secondo le sue indicazioni. Davvero bella, luminosissima, con vetrate coloratissime. Non potete lasciarvi sfuggire la visita anche solo alla Casina delle Civette, il biglietto è possibile farlo staccato dalla villa principale.
Finita la visita godetevi il verde e gli alberi di Villa Torlonia. Purtroppo non ho avuto ancora modo di visitare il bunker sotterraneo di Mussolini, non mancherò di farvi un breve resoconto non appena possibile.
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Escursione a Cima Nella 2007m
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- Scritto da Manuel
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Escursione: da Forca d'Acero a Cima Nella (2007m)
Luogo: Forca d'Acero
Condizioni Meteo : Sereno
Difficoltà: Escursione Facile nel primo tratto. Verso la cima la presenza di rocce e pietraie può renderla difficoltosa ai meno esperti.
Durata: 2h39m (1.57h di salita senza soste) - Sola andata
Panorama: 3,5/5 – Una volta superato il valico si aprono infinite possibilità, e in giornate limpide si vedono Gran Sasso e Majella
Passeggino: No
4.9 km, 02:39:16
Sveglia prima dell'alba, vestiti e zaino pronti, scarponi in spalla. Si parte.
Appuntamento con Marco e altri ragazzi che conosco sul posto. Forca d'Acero è il punto di partenza di questa escursione. Parcheggiata l'auto prendiamo il sentiero che costeggia per qualche centinaio di metri la strada e che poi si addentra nella faggeta. Usciti dal bosco ci troviamo di fronte al nostro obiettivo. Cima nella, da raggiungere percorrendo tutta la valle Inguagnera.
Il sentiero sale dolcemente, non risultando mai impegnativo se non verso il valico. Il freddo comincia a lasciare il posto ad una temperatura più mite. Sosta e cambio d'abbigliamento. Ripresa la marcia Marco di spiega la zona in cui ci troviamo, ci indica i sentieri, le vette, le possibili escursioni. Continuiamo a camminare, nel silenzio, accompagnati solo da qualche scampanellio delle mucche o dei cavalli. Poi abbiamo un incontro inaspettato.
Un camoscio ci scruta, segue i nostri movimenti, cerca di capire chi siamo e perché siamo venuti. Poi non si cura più di noi, riprende la sua marcia e scompare dietro il crinale. Comincia la parte più dura dell'escursione. Il terreno è più accidentato, la pendenza cresce. Stiamo salendo verso il valico. Da qui le montagne cominciano a mostrarsi. Il tempo di montare il polarizzatore e saliamo prima a Pizzo Inguagnera, una vetta più bassa di fronte a Cima Nella. Si vedono il Gran Sasso e la Majella.
Tornati al valico cominciamo a salire per la vetta meta dell'escursione, Cima Nella. Ci sono diversi nomi che sono stati dati a questa cima, tra cui Cima Presepe e Cima Sella Matarazzo. Non c'è ancora un nome ufficiale, quindi usate quello che vi piace di più.
Sassi, tanti sassi. Per arrivare in cima incontriamo la parte peggiore del sentiero. Fattibile, ma con attenzione. E finalmente in cima ci godiamo lo splendido panorama a 360 gradi sulle montagne. Gran Sasso e Majella in lontananza. Si vede il rifugio di Forca Resuni, che ho raggiunto dalla Val di Rose.
Riempito lo stomaco e fatta qualche altra foto cominciamo la discesa che ripercorre la strada fatta all'andata. Ce la prendiamo comoda, fino a tornare al punto di partenza, presso Forca d'Acero.
Bunker Soratte
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Nonostante non siamo riusciti ad addentrarci nel cuore della montagna, dentro il bunker, abbiamo passato un paio d'ore interessanti nell'area esterna del museo. Ci sono obici, carri armati tra cui uno Sherman, contraerea, vecchie rotaie, cartelli scritti in tedesco e quelle che presumo fossero torrette di avvistamento. L'area è davvero molto grande, a portata di bambino, del tutto pianeggiante e offre un panorama sul paese di Sant'Oreste e sulla vallata sottostante davvero interessante. Purtroppo non ero al corrente della giornata FAI, e quindi ero convinto che le visite fossere chiuse, visto che di solito il bunker apre su prenotazione per gruppi numerosi o scolaresche, o in un giorno stabilito ogni mese.
Davvero un peccato quindi. Ma i bambini si sono divertiti. Gli appassionati del periodo storico della seconda guerra mondiale sapranno apprezzare anche solo la passeggiata esterna al bunker. Tornerò quanto prima per la visita e le foto all'interno.
Commenta (0 Commenti)Museo del Giocattolo
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- Scritto da Manuel
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A Zagarolo, non troppo distante da Roma, c'è un piccolo angolo di felicità chiamato Museo del Giocattolo. Varcate le porte del museo, che viene ospitato dal prestigioso Palazzo Rospigliosi, si percorre un viaggio attraverso il tempo, attraverso le tappe della propria infanzia, ammaliati dai giocattoli esposti, e dalla felicità che questi riescono ad evocare nei bambini che eravamo una volta. Ma se siete troppo giovani o bambini di pochi anni come i miei figli non resterete delusi. I giovani noteranno il forte contrasto tra i giochi di una volta e quelli attuali, mentre per i bambini un giocattolo è sempre un giocattolo, e la casa di Barbie è bella anche se è quella con cui giocava mamma!
A dire il vero sono proprio i nonni e i bisnonni che troveranno questo museo sensazionale. Io ho apprezzato moltissimo alcuni giocattoli di latta che aveva mio padre, ma ci sono esemplari che non conoscevo affatto. Le prime macchinine "radiocomandate" da un filo che veniva fatto girare con una piccolissima rotellina. Oppure vi siete mai chiesti i parchi gioco, se mai esistevano 80 anni fa, quali attrazioni avessero per i bambini dell'epoca? L'ho scoperto qui. Il dondolo in ferro battuto ne è un esempio lampante. E poi tutti quei giochi che ora fanno sorridere le nuove generazioni. Trottole, macchinine a pedali (fantastiche, l'ho avuta anche io!!), i playmobil, cavalli a dondolo, lego, bambole di porcellana, c'è davvero tutto.
Non sapevo esistessero giochi tematici sul fascimo. Anche questo l'ho scoperto qui, in questo museo davvero coinvolgente che saprà sicuramente regalarvi emozioni che avete lasciato indietro da troppo tempo. Inoltre a fine tour c'è la possibilità di fermarsi in una stanza dedicata ai più piccoli, con giocattoli moderni, ma usabili.
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Tuscolo
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Escursione: Monte Tuscolo
Luogo: Castelli Romani
Condizioni Meteo : Sereno
Difficoltà: Escursione Facile, si può scegliere di percorrere la strada asfaltata o la parte panoramica, entrambe semplicissime. Sentiero didattico.
Durata: 30min
Panorama: 3/5 – Bellissima vista sui Castelli Romani e sul monte Cavo
Passeggino: Si. Asfaltato fino all'anfiteatro. L'ultimo pezzo, gli ultimi 100 metri consigliabile passeggino da trekking oppure far scendere i bambini.
Note: All'andata avevo dimenticato di aprire il programma per registrare la traccia, quindi è al contrario.
1.1 km, 00:19:40
Era una vita che non andavo al Tuscolo. I miei ricordi si fermano all'adolescenza, quando andavo con gli amici a guardare le stelle nelle calde sere estive passate nella casa di campagna di mia nonna ai Castelli Romani, Rocca Priora per la precisione.
Mi ricordo che si arrivava ben oltre l'attuale sbarra, si parcheggiava e non c'era nulla. Solo il panorama da guardare.
Recenti scavi hanno riportato alla luce un patrimonio incredibile, proprio dove solitamente parcheggiavamo l'automobile, e più su, verso la cima, l'anfiteatro, una villa romana, mosaici che raccontano la storia di un Tuscolo protagonista di giochi, forse olimpici.
Parcheggiando l'auto nella piazzola poco prima della sbarra che impedisce di proseguire se non a piedi, in nemmeno 500metri raggiungerete la zona degli scavi. Potete scegliere di passare per la comoda strada asfaltata oppure tagliare subito a destra la vecchia via romana e passare sul comodo sentiero panoramico. Moltissime le didascalie sulle quali è riportata la storia del Tuscolo, della vita e delle attività della zona nel passato, di quello che gli scavi hanno riportato alla luce.
Superata sulla sinistra la recinzione dell'anfiteatro (a pagamento - 3 euro), e costeggiandola tenendola sempre sulla sinistra e vicina a noi, con altri 200 metri raggiungiamo la vetta del monte Tuscolo - 670m s.l.m. - dove ammirare un panorama davvero molto bello sulla zona e sul Monte Cavo, la vetta più alta dei Castelli Romani.
I Sentieri sono molti, si possono raggiungere a piedi Frascati, Monte Compatri, Rocca Priora, ma la passeggiata dal parcheggio è davvero semplice e per niente impegnativa, percorribile fino all'anfiteatro anche con passeggini classici e sulla vetta con un passeggino da trekking per quegli unici 100m con qualche sasso che potrebbero rendere difficoltosa la salita con quello classico.
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