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Gubbio
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- Scritto da Manuel
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Non visitavo Gubbio da almeno 15 anni, e non me la ricordavo cosi bella ed immersa nel verde. Stavolta sono andato con tutta la famiglia, in una domenica di Aprile piena di sole. La cosa che salta all'occhio sin da subito è che ormai Gubbio è la città di Don Matteo. Ovunque ci sono foto degli attori. Soprattutto nei posti che sono stati teatro della Fiction del prete detective, e molta gente si diverte a visitare quei luoghi visti prima solo in tv. Anche i miei bambini hanno strappato un sorriso ai turisti quando in Piazza Grande hanno gridato "Papà, la caserma di Don Matteo!!".
Parcheggiata l'auto fuori dalle mura ci si incammina per le sue vie piene di vita e di storia. Ma anche di tradizioni. Mi ricordo di aver preso la patente di matto quando avevo 19 anni, dovetti girare 3 volte intorno alla Fontana del Bergello, e il mio amico di Eugubino finalmente potè patentarmi. Si, è necessario un eugubino DOC per ricevere il titolo!! Assistetti anche ad una gara di Balestrieri, che si svolge durante il Palio dei Balestrieri.
Da piazza Grande si arriva fino alla bidonvia che porta sul Monte Ingino (circa 6 euro a persona), meta della tradizionale corsa dei Ceri che si svolge ogni anno nella cittadina. In cima al Monte Ingino, raggiungibile anche a piedi, c'è la Basilica di Sant'Ubaldo, che custodisce i ceri durante l'anno.
La vista che si gode su Gubbio dal Monte Ingino è davvero fantastica.
Tornando fuori le mura per far svagare un pò i bambini siamo andati nel parco comunale, dove per chi volesse è possibile visitare l'antico Teatro Romano, risalente al 20 a.c. quando Gubbio era conosciuta ancora come Iguvium. L'edificio poteva accogliere circa 6000 spettatori, un numero importante per l'epoca. C'è un tornello, si pagano 3 euro, si entra. Niente di più semplice.
Se proprio devo fare un appunto lo faccio al traffico. Incredibile dover prestare continuamente attenzione alle macchine in una cittadina cosi carina, soprattuto all'interno delle mura.
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Commenta (0 Commenti)Bevagna
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- Scritto da Manuel
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Il bellissimo borgo di Bevagna non era una tappa prevista, ma è stato una scoperta incredibile. Lungo la strada decidiamo di fermarci in questo ameno borgo per prendere un caffè, pensando che non saremmo rimasti che qualche minuto. Abbiamo invece scoperto un posto interessante, pieno di vita e di tradizioni, ed è finita che abbiamo trascorso qui il resto del pomeriggio, rimandando il resto della gita.
Bevagna è in Umbria, poco distante da Foligno. Il paesino è incantevole. Pieno di feste e tradizioni medievali, Bevagna accoglie i propri ospiti con tantissime proposte, tra cui il giro dei mestieri, che consiste nel visitare vere e proprie botteghe allestite come un tempo e che funzionano proprio come una volta.
Si può fare un unico biglietto scontato per tutte le botteghe o visitare solo quelle che si preferisce per soli 2.50 euro a persona. Non c'è stato il tempo di vederle tutte, purtroppo il tintore non siamo riusciti a vederlo. Cartiera, Dipintore e Cereria però sono state davvero piacevoli da visitare ma soprattutto molto interessanti. Il custode, non saprei come chiamarlo, comunque la persona che si occupa della bottega, è capace di lavorare come si faceva ai tempi del medioevo, spiega per filo e per segno tutti i passaggi per la realizzazione del prodotto ed è sempre gentile. Anche i bambini di 4 e 5 anni hanno trovato queste visite interessanti.
Al di fuori del giro dei mestieri abbiamo visitato la casa medievale con annesso il foro romano. Qui il costo è di 3 euro a persona. Ma non dovete farvi scappare la visita, interessante sotto ogni aspetto, con la guida veramente preparatissima e simpatica, che ci ha spiegato come molti usi e costumi del medioevo ancora facciano parte integrante della nostra quotidianeità, come le superstizioni ad esempio, o modi di dire che ancora oggi usiamo.
Se vi trovate in Umbria non potete perdervi Bevagna e le sue botteghe, i suoi mestieri, e la sua storia.
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Commenta (0 Commenti)Isola Polvese
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- Scritto da Manuel
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Avevamo già visitato il lago Trasimeno e l'isola Maggiore. Questa volta decidiamo di tornare in questa bellissima zona dell'Umbria per visistare l'altra isola, la Polvese, più selvaggia e incontaminata.
Partiamo da San Feliciano con il traghetto, dal costo di 6 euro per andata e ritorno, bambini sotto i 6 anni non paganti (non ricordo esattamente l'età ma i miei non hanno pagato). Il tragitto è brevissimo, 15 minuti al massimo e si arriva all'isola Polvese. Una volta scesi dal traghetto si possono scegliere itinerari diversi, tutti collegati tra di loro viste le dimensioni ridotte dell'isola, che è completamente visitabile a piedi in una giornata e con molta calma.
Verso sinistra ci sono le rovine del castello che serviva più che altro alla difesa degli isolani, visto che non ci sono stanze o locali visitabili ma solo la cinta muraria.
Continuando a camminare in pianura, costeggiando le rive del lago, si arriva dopo 20 minuti di cammino ad una scalinata che porta in cima ad una collineta dove c'è il monastero di San Secondo, anche se ormai dell'originale ci sono solo dei resti e la parte più moderna è in fase di ristrutturazione. Di fronte al monastero una riproduzione dell'isola in miniatura.
Continuando sul sentiero di sinistra, pianeggiante, si arriva all'ostello, dove potrete rifocillarvi se non avete il pranzo al sacco o dormire. Sempre tenendo la sinistra e prendendo il sentiero alto, si arriva al giardino delle piante acquatiche, che ahimè era in condizioni pietose, nell'incuria generale. I bambini si sono però divertiti ad osservare le rane che popolavano l'acquitrino.
Da qui si torna alla zona di attracco e volendo continuando sulla sinistra si possono visitare quelle segnate come spiagge. L'isola è stata una piacevole scoperta, rigogliosa di vegetazione di ogni tipo, animali selvatici che qui trovano riparo e tanto senso di pace e tranquillità. Un particolare dell'isola che non potrà sfuggirvi è la presenza massiccia di finocchio selvatico, ma soprattutto degli ulivi. Ce ne sono migliaia di esemplari, tutta l'isola ne è piena.
Tornati a San Feliciano potreste voler visitare il museo della pesca che si trova in fondo alla passeggiata, dal lato opposto dei parcheggi. Il costo è irrisorio e i bambini lo trovarenno sicuramente interessante visto che dovranno partecipare a giochi di vario tipo.
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Commenta (0 Commenti)Antica Monterano
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- Scritto da Manuel
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Da canale monterano prendete la strada a sinistra della chiesa principale, seguite le indicazioni per "Antica Monterano" e poi per "Parcheggio Antica Monterano". La strada è stretta con qualche slargo per consentire il passaggio di macchine che vengono nel senso opposto, ma non temete, è tutta carrabile fino ad un ampio parcheggio dove lasciare la macchina (il secondo, quello con il brecciolino).
Lasciata l'auto e varcato il cancello il sentiero mostra subito le rovine del palazzo baronale, in alto sulla nostra destra, dove è visibile anche l'acquedotto costruito dai romani. Il consiglio è di seguire la sterrata principale e continuare il giro in senso orario per ridiscendere solo dopo sotto l'acquedotto, sulla strada del ritono.
La prima cosa che ci lascia stupiti è la Chiesa di San Bonaventura, progetto del Bernini, forse nota per aver fatto da scenario ad una scena del Marchese del Grillo, con Alberto Sordi. Le rovine della chiesa si trovano in un'ampia radura sotto l'altura dove si trova il Palazzo Baronale. Palazzo anch'esso in rovina e non visitabile se non negli esterni, ma comunque molto suggestivo. Esplorando tutta la zona del palazzo si arriva ad un belvedere che affaccia sulla Tuscia laziale.
Il giro termina passando sotto l'acquedotto e tornando all'inizio dell'anello percorso e da li al parcheggio dell'auto.
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Commenta (0 Commenti)Museo delle auto della Polizia di Stato
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Alla continua ricerca di cose interessanti da far fare ai miei figli, mi imbatto in questo museo della Polizia di Stato, dove in mostra ci sono tantissimi mezzi che hanno fatto parte del loro parco auto. Il primo mezzo che salta all'occhio e che purtroppo non ho fotografato è una vecchissima e rarissima auto in condizioni non ottimali. A farle compagnia una bellissima Alfa Romeo 1900 Super.
L'esposizione è davvero ampia e piena di veicoli, di tutte le epoche, Giulia, Giulietta, 75, fino alla Gallardo. I mezzi non possono essere aperti a meno che non ci sia un poliziotto che vi farà da guida e vi farà avvicinare quanto più possibile ai mezzi, tranne che alla Gallardo.
Di sicuro interesse per i bambini, anche piccini come i miei, essendo meta di gite scolastiche.
Costo del biglietto, 3 euro intero, 1.50euro il ridotto. Gratis per gli agenti di polizia.
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