Benvenuto in Giroviaggiare.it
Museo dell'olio della Sabina
- Dettagli
- Scritto da Manuel
- Categoria principale: Italia
- Visite: 5245
Sempre alla ricerca di posti nuovi da visitare insieme ai miei bambini, stavolta sono finito nella Sabina, a Castelnuovo di Farfa, per visitare il Museo dell'olio della Sabina. Museo molto particolare perchè in un museo gastronomico ci si aspetta anche un assaggio del prodotto, ma questo museo è molto particolare, è più un'opera d'arte moderna che un tuffo nel passato.
Questo non significa che non sia bello ma che può spiazzare. Opere d'arte molto particolari, come il mondo capovolto dell'artista giapponese, o il tronco che girando su se stesso produce delle vibrazioni che un software trasforma in suoni. Insomma tutto molto particolare. Non manca il tornio o la mola, ma di certo non sono loro i principali attori di questa visita, ma l'arte, moderna e particolare.
La visita si conclude nel centro del paese, dove si visita un vecchio forno dove le donne portavano le pagnotte per la cottura, segnandole con la loro sigla per riconoscerle in seguito. Bellissima la chiesa di San Nicola.
Visto il costo accessibile a tutti, 6 euro gli adulti e i bimbi fino a 10 anni gratuito, se vi trovate in zona fateci un salto. L'esperienza è garantita, l'assaggino dell'olio che non c'è lascia un pò l'amaro in bocca.
{jcomments on}
Commenta (0 Commenti)Albania - Un paese da scoprire
- Dettagli
- Scritto da Luc
- Categoria principale: Europa
- Visite: 5669
Anche quest'anno, come sempre, presi dai molti impegni lavorativi e dal poco tempo, abbiamo cercato di organizzare un viaggio che potesse darci il mare e nel contempo farci rilassare. Non è stata una scelta facile, perché nella maggior parte dei casi si parlava di mete turistiche. E quando dici turistico allora parli di luoghi affollati, prezzi esagerati, movida. Niente di quello che cercavamo. Così, forti di un'esperienza non nostra, ci siamo lasciati convincere per l'Albania. Un paese misterioso, perché ai più è conosciuto per i noti fatti di guerra degli scorsi decenni e per non essere esattamente un esempio di civiltà. Quello che abbiamo trovato è una nazione che sta cercando di risollevarsi, che ha tanta strada da fare ma che vuole percorrerla, soprattutto con l'aiuto degli italiani, i cugini dall'altra parte del mare.
Il nostro itinerario prevedeva la traversata Bari-Durazzo in traghetto, con le auto, ed un viaggio che ci avrebbe portato a sud, verso Saranda, quasi al confine con la Grecia.
Arrivati a Durazzo ci siamo diretti nella vicina Golem, dove abbiamo pernottato. Lì sono ancora presenti le torrette bunker da dove venivano controllate le spiaggia e le strade durante la guerra. La cosa singolare è che non sono state distrutte per far spazio a nuove strutture, ma sono rimaste o abbandonate alle intemperie e alla furia del mare e chiuse in mezzo alle costruzioni, come a voler mostrare quello che è stato il passato recente.
Dopo il breve soggiorno, ci siamo incamminati verso Saranda. Un viaggio lungo 6 ore, attraverso quella che è l'unica "autostrada" del paese. In realtà dall'aspetto è simila ad una italianissima strata statale, non illuminata, che passa in mezzo alle montagne, ricca di tornanti e tratti non asfaltati, ma comunque suggestiva nel panorama che la circonda.
Giunti a Saranda intorno alle 16, siamo rimasti stupidi del luogo scelto per trascorrere la settimana. Un piccolo complesso di appartamenti costruito a ridosso del mare, con bar sulla spiaggetta, ombrelloni privati, parcheggio privato e wifi. La cosa più bella era svegliarsi al mattino e ammirare Corfù, a pocho chilometri da noi.
Saranda, rispetto al nord dell'Albania, è sicuramente più turistica e sviluppata. Possiede molti ristoranti di vario genere, la cucina è quasi sempre apprezabile per noi italiani. Si vedono ancora i preconcetti della vecchia civiltà albanese, dettati dal regime comunista o dalla religione musulmana, professata dalla maggioranza. Cibi come la carne di maiale vengono serviti ma c'è qualche difficoltà nel trovare qualche ristorante. Come città di mare va molto il pesce. Mentre il piatto tipico è il capretto al forno. Il tutto, ahimé, povero di condimenti e spezie.
{jcomments on}
Commenta (0 Commenti)Vasto e la costa dei trabocchi
- Dettagli
- Scritto da Manuel
- Categoria principale: Italia
- Visite: 6936
Il mare di settembre è stata una scoperta. Poca gente, caldo non asfissiante, spiagge semi deserte. E l'acqua per niente fredda. L'Abruzzo è una regione fantastica, e tra mare e montagna mi ospita sin da quando sono bambino. Questa volta a Marina di Vasto, il litorale su cui domina dall'alto il bellissimo borgo omonimo, Vasto.
Partiamo subito dall'acqua, visto che quando si va al mare vogliamo sapere come sarà tuffarsi tra le onde. La mattina l'acqua è bassa, davvero bassa, e cristallina. Per farsi una nuotata bisogna camminare molto. Il pomeriggio, complice il vento, si alzano le onde e il mare diventa torbido, ma parliamo sempre di bandiera blu, quindi non ci vedremo i piedi ma siamo sicuri che l'acqua sia poco contaminata.
Vasto si trova sulla Costa dei Trabocchi, queste costruzioni di legno sul mare che servivano un tempo per la pesca ma che oggi immagino siano quasi tutte dei ristoranti. Da Ortona a San Salvo percorrete l'adriatica piuttosto che l'autostrada. Andatura più bassa, paesaggio incredibile, selvaggio, bello.
Spiagge quante ne volete. Sabbia o sassi, c'è tutto. Marina di vasto è completamente sabbiosa, spiaggia grande di sabbia chiara. Se volete prendere la macchina e allontanarvi un pò le spiagge più belle della zona sono quelle verso Punta Aderci, la riserva naturale che si trova a una decina di chilometri da Vasto.
Punta penna (foto sopra) è una spiaggia meravigliosa, selvaggia, immensa, piena di verde. Si trova vicino al porto di Vasto, nella parte sud della riserva di Punta Aderci.
La spiaggia di Mottagrossa invece è di sassi, è leggermente più complicato andarci (soprattutto con bambini piccoli perché c'è da camminare di più), ma offre una vista speciale sul trabocco che ahimè aveva la passerella in parte crollata. La vista dal promontorio di Punta Aderci, proprio sopra la spiaggia di Mottagrossa merita una passeggiata anche senza necessariamente scendere al mare.
Se siete in zona non fatevi mancare una passeggiata nella vicina Termoli, che dista solo 30km. Da qui partono i traghetti per le isole Tremiti. Ho trovato Termoli bellissima, molto piacevole, con il suo corso che finisce a ridosso delle mura vecchie dove parte una seconda passeggiata sopra il mare, tra i vicoli vecchi, il duomo. Molto viva, anche a settembre, gente sempre sorridente e piacevole. Il mare rispetto a vasto la sera è calmo, molto spesso anche da quello che mi dicevano gli abitanti del posto.
Se appassionati del periodo storico della seconda guerra mondiale sappiate che nella parte alta della Costa dei Trabocchi, verso Ortona, ci sono diverse testimonianze delle battaglie che si sono tenute su queste coste, ed è possibile visitare diversi cimiteri militari, tra cui quello canadese ed inglese.
Commenta (0 Commenti)
Palazzo Sforza Cesarini di Genzano
- Dettagli
- Scritto da Manuel
- Categoria principale: Italia
- Visite: 6539
Il palazzo ducale di Genzano di Roma, il palazzo Sforza Cesarini, che nella foto qui sopra non ha giustizia, merita una visita per il costo contenuto (la visita è guidata) e per la vista dalla terrazza che domina tutta genzano e il lago di Nemi. Dentro non c'è molto, arredi non ce ne sono, nel giorno della nostra visita il palazzo era custode di una mostra di quadri. C'è qualche affresco, poco di più, per colpa dei saccheggi avvenuti nel corso dei secoli.
Il castello era il punto di passaggio per entrare nella cittadina di Genzano. Due enormi portoni sono stati negli anni il transito di migliaia di pellegrini, e anche quando il palazzo era abitato il passaggio non è mai stato negato. Inoltre ha ospitato diversi artisti famosi che venivano in Italia per il Gran Tour d'Italié!
In cima al palazzo poi la vista che spazia oltre i 180 gradi è fantastica. Si domina il borgo di Genzano e il lago di Nemi. Davvero una vista incredibile che forse da sola merità il costo del biglietto.
Commenta (0 Commenti)
Grotte dell'Arco
- Dettagli
- Scritto da Manuel
- Categoria principale: Italia
- Visite: 5830
In località Bellegra è possibile visitare le Grotte dell'Arco, che prendono il nome da un arco naturale di roccia poco prima del loro ingresso. Sconosciute ai più al punto che persino in paese dubitano se siano aperte o meno, sono state prese in gestione dai Sotteranei di Roma e gestite da volontari.
È bene ricordarsi di indossare un giacchetto all'interno delle grotte, e non fare come i nostri compagni di avventura che sono venuti quasi in costume, con i bambini tremolanti vista la temperatura decisamente bassa all'interno e la tantissima umidità.
Le grotte sono state abitate migliaia di anni fa da uomini e da animali, tra cui una specie di orso alta 3 metri. Alcune pitture testimoniano il passaggio dell'uomo all'interno delle grotte. Ma anche cinquant'anni fa l'uomo ha fatto visita alle grotte, non per trovarne riparo ma per farne scempio. Scritte (che ora non ci sono) e stalattiti o stalagmiti divelte. Distruggere in cinque minuti quello che la natura ha compiuto in migliaia di anni. Niente male.
Simpatica e prepata la nostra guida, Silvia se non ricordo male il nome, che ha reso la visita piacevole ed interessante. Ci ha spiegato come alcune pareti sembrino dorate a causa di un batterio, ci ha mostrato formazioni calcaree nascoste, ed ha risposto a tutte le domande che gli abbiamo fatto. Molto brava.
Potete visitare le grotte in due modi: sulla comoda passerella senza alcun tipo di attrezzatura, oppure scegliere la visita speleologica con caschetto e stivaloni, forniti da loro, per scendere in profondità in tutta sicurezza.
Commenta (0 Commenti)