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Escursione al Corno Bianco una vetta perfetta per i bambini
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Dal passo Oclini fino alla vetta del Corno Bianco riscendendo per la malga Gurndin
Luogo: Passo Oclini
Condizioni Meteo : Sole
Difficoltà: Escursione tutta in salita nella prima parte fino alla vetta. Poi in discesa e pianeggiante.
Durata: 5h - A passo di bambino, per un totale di 4.6km
Panorama: 5/5 - Visuale panoramica a 360 gradi
Avvistamenti : No
Passeggino: No - Solo dal parcheggio alla Malga Gurndin
4.5 km, 05:41:57
Volevo far conquistare una vetta ai miei bambini, fargli provare l'emozione di arrampicarsi su una montagna e sapere che oltre non si poteva andare. Nelle dolomiti c'è una montagna perfetta per questo, il Corno Bianco. Perfetta perché ci si arrampica su roccia, si arriva ad una croce di vetta, e c'è persino un punto dove ci si può aiutare con una corda metallica, anche se il sentiero non è mai esposto o pericoloso.
Raggiungiamo il Passo Oclini, passando per il passo di Lavazè. Qui c'è un ampio parcheggio, gratuito, ma la regola è sempre la stessa, cercare di arrivare presto, altrimenti il rischio di non parcheggiare è quasi certezza. Subito dietro la bellissima baita adiacente il parcheggio parte un sentiero che sale dritto per dritto verso il Corno Bianco, visibile sin da subito. Ci rendiamo quindi subito conto di quello che sarà il nostro obiettivo di oggi. Passiamo per prati erbosi, poi al cambiare della pendenza, dove la salita si inasprisce e il terreno diventa ghiaioso e pietroso, siamo circondati da pino mugo, una pianta bellissima che rende il paesaggio circostante molto molto piacevole.
La salita non è molto impegnativa ma è faticosa, soprattutto un lungo tratto da affrontare su scaloni ricavati nella terra, molto alti, che fanno tirare il fiato. C'è un bivio, ma seguiremo queste indicazioni più tardi, sulla via del ritorno.
Il pino mugo sparisce, siamo sotto la vetta, si vede la croce. Facciamo ancora qualche tornate, poi una nuova deviazione. Saliamo a destra, dove vediamo il cordino metallico per aiutarsi, sono gli ultimi metri.
Finalmente siamo in cima al Corno Bianco, il paesaggio da quassù, a 2316m, è entusiasmante. Si vede il Latemar, il Corno Nero e la nostra prossima meta, la malga Gurndin.
Facciamo sosta e ci godiamo l'aria frizzantina, ci sono diversi bambini, è davvero un'escursione molto bella da fare con loro. Scendiamo e al bivio incontrato all'andata prendiamo l'indicazione per la malga Gurndin, scendendo di nuovo tra pino mugo e pietraia, fino a che si raggiungono i pascoli della malga e la malga stessa. Qui la sosta è consigliatissima, i prezzi sono popolari, cosa insolita per queste zone, e cibo e birra sono di qualità.
Il ritorno è agevole, su una sterrata non troppo lunga e completamente pianeggiante, che chiude ad anello il nostro giro tornando al punto di partenza.
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Escursione al Rifugio Taramelli il più antico del Trentino
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Escursione: Dal campeggio Vidor a Pozza di Fassa fino al rifugio Taramelli in val Monzoni
Luogo: Val Monzoni
Condizioni Meteo : Sole
Difficoltà: Nessuna, a giugno c'era solo un nevaio da attraversare, ma senza problemi.
Durata: Una giornata
Panorama: 2.5/5 - Bella la vista che si ha sulla valle Monzoni e su Punta Vallaccia
Avvistamenti : No
Passeggino: No - Si può usare solo fino alla malga Monzoni
6.3 km, 03:28:24
NOTA BENE: LA TRACCIA GPX PARTE DALLA MALGA MONZONI PERCHE' AVEVO DIMENTICATO DI ACCENDERE IL GPS
Volete andare al rifugio più antico del trentino? Allora questa è l'escursione giusta per voi. Si parte da Pozza di fassa, parcheggiando più precisamente davanti al campeggio Vidor. Poco sotto il campeggio, dove c'è un ampio parcheggio e le navette che portano su al rifugio monzoni o nella valle di san Nicolò, parte un sentiero dentro il bosco che in mezzora porta alla Malga Crocifisso, dove una volta, quando ero bambino, si poteva arrivare e parcheggiare, e anche oltre, in un ampio parcheggio che serviva la valle di san Nicolò. Ora però c'è un bel divieto di accesso, e seguendo il sentiero si evita quindi la strada asfaltata per passare al fresco nel bosco.
Una volta raggiunta la malga potreste prendere subito la strada che sale a destra dietro la piccola chiesetta, ma io vi suggerisco di camminare ancora per 150 metri e prendere il sentiero a destra all'altezza di un altarino in legno di Gesù. Anche in questo modo si eviterà di passare sulla strada percorsa dalle navette per un bel pezzo. Una volta ricongiunti col sentiero principale dobbiamo fare un ultimo sforzo e affrontare, sempre in salita, gli ultimi 300 metri per arrivare alla malga monzoni. Tutto questo percorso, di 1h.30 potete tagliarlo pagando e salendo col pulmino.
Ora ci sono due sentieri che partono subito dietro la malga, uno va al Rifugio Vallaccia, l'altro che è quello che prendiamo noi, e ci porta in 40 minuti al Rifugio Taramelli, il più antico del trentino. Il passeggino qui non è proprio possibile portarlo, sentiero è pieno di pietraia e ben più ripido. Proprio sotto il rifugio oltrepassiamo un nevaio residuo di questo inverno pieno di neve e finalmente raggiungiamo la nostra meta. Ad accoglierci c'è Ares, un cagnolone simpatico e affettuoso che ci terrà compagnia per il tempo del pranzo al sacco.
Riscendiamo dal Taramelli sullo stesso sentiero fino alla malga monzoni, e da li di nuovo sui nostri passi fino al Vidor passando per Malga Crocifisso.
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L'antica Viel Dal Pan
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Escursione: Dal passo Pordoi al rifugio Viel Dal Pan
Luogo: Passo Pordoi
Condizioni Meteo : Pioggia misto neve
Difficoltà: C'è solo la salita per arrivare alla via del pan, poi è tutta in saliscendi, molto rilassante. Attenzione, sentiero largo ma esposto con pendii accentuati
Durata: 1.30h - Sola andata, per 3,1km a passo di bambino
Panorama: 5/5 - Siete al cospetto della Regina delle Dolomiti, non si può chiedere di più.
Avvistamenti : No
Passeggino: No
3.1 km, 01:48:36
In una giornata non proprio soleggiata, raggiungiamo il passo Pordoi, punto di parte della nostra escursione. Dovete partire esattamente di fronte al primo negozio di souvenir se venite dalla Val Gardena, o dall'ultimo venendo dalla Val di Fassa. Li, dietro un hotel, dove vedete in alto una chiesetta di montagna, inizia il sentiero che sale ripido per prendere subito quota fino all'arrivo al rifugio Fredarola. Da qui il sentiero parte comodo e per lo più pianeggiante, sul costone della montagna.
Il panorama è entusiasmante. La regina delle dolomiti, la Marmolada, è li a farci compagnia per tutto il percorso, con le sue vette, le più alte delle dolomiti, come Punta Penia e il Gran Vernel. Qui i bambini vanno tenuti sotto controllo perché sebbene il sentiero sia sufficientemente largo e comodo, siamo sempre sul costone di una montagna e i pendii sono davvero ripidi, quindi massima attenzione. La strada in quota per arrivare al rifugio non è faticosa e non è lunga, la meta è il rifugio Viel dal Pan, che offre una terrazza belvedere sulla marmolada veramente eccezionale.
Consumato il pranzo al sacco (o al rifugio) si può tornare indietro passando per la cresta subito dietro il rifugio e fare una capatina al Sas Ciapel, la strana vetta proprio dietro di voi, oppure rientrare per il sentiero fatto all'andata, sicuramente più comodo e adatto ai bambini. Tornando prendiamo un temporale estivo con qualche fiocco di neve incorporato, troviamo rifugio al Fredarola, un rifugio davvero molto curato e con due gatti, uno simpaticissimo, Turbo, che si verrà a sedere con voi per farsi spupazzare un pò. Si ridiscende per il sentiero fino al passo.
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Escursione: Dal Ciampedie al Rifugio Vajolet, passando per il rifugio Gardeccia
Luogo: Catinaccio
Condizioni Meteo : Variabile
Difficoltà: Fino al Gardeccia nessun problema per nessuno, da li in poi l'escursione diventa impegnativa e ci vuole gamba e fiato
Durata: 2h - Sola andata, per 4,5km
Panorama: 3.5/5 - Si arriva sotto le torri del Vajolet,e si è circondati dalla roccia.
Avvistamenti : No
Passeggino: Si, fino al Gardeccia senza problemi, oltre diventa davvero impegnativo pensare di spingerlo con tali pendenze.
4.8 km, 01:58:06
Saliamo con la funivia che da Vigo di Fassa ci porta in cima al Ciampedie. Da qui scendiamo verso il rifugio Negritella e proseguiamo verso il bosco imboccando il comodo sentiero che praticamente in pianura e in 45 minuti di cammino, attraversando le piste da sci (la pista Tomba è davvero ripida) ci porta ad un pianoro con tanti rifugi, Gardeccia e Stella Alpina i più grandi. Qui c'è una bellissima fontana dove rinfrescarsi e riempire le borracce.
Fino a qui nessun problema, ma la salita vera comincia ora. Il sentiero sale decisamente, impennandosi per non mollare mai, fino a che non sarà visibile il Rifugio Preuss, arroccato su un costone di roccia. Manca qualche centinaio di metri, il sentiero sale a zig zag per smorzare la pendenza, tra rocce e pareti a picco. Finalmente raggiungiamo i rifugi, Preuss e Vajolet, sotto le torri omonime. Per chi ha voglia di continuare si può salire al Re Alberto, che è proprio sotto le Torri del Vajolet, con un sentiero molto impegnativo che va affrontato aiutandosi con corde metalliche, o continuare per il rifugio Passo principe.
La strada del ritorno è la stessa dell'andata, bisogna solo fare attenzione a non scivolare sulla ghiaia.
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Escursione al Rifugio Comici
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Escursione: Dal passo Sella al Rifugio comici
Luogo: Passo Sella
Condizioni Meteo : Variabile
Difficoltà: Semplice escursione adatta a tutti
Durata: 3h - Durata per l'andata e ritorno per circa 5km
Panorama: 3.5/5 - Bella visuale sul gruppo del Sella
Avvistamenti : No
Passeggino: Si, solo se prendete il sentiero che passa sotto i piloni dell'ovovia e sale subito. Se passate per la città dei sassi il passeggino non è fattbile.
5 km, 03:15:02
Una semplice passaeggiata da fare con i vostri bimbi è quella che parte dal Passo Sella e porta al Rifugio Comici. Chiamarlo rifugio è abbastanza riduttivo, è quasi una spa! Lasciata l'auto in uno dei cari parcheggi a pagamento (ma si può parcheggiare gratuitamente poco più su allungando l'escursione) prendiamo il sentiero che punta dritto in mezzo alle rocce lasciandoci a sinistra la cabinovia che porta al Rifugio Demetz. Attraversiamo la città dei sassi incontrando scalatori in erba che affrontano le loro prime semplici pareti verticali.
Continuiamo lungo il semplice sentiero fino a sbucare nelle piste da sci, che attraversiamo senza alcuna difficoltà. Il sentiero è tutto in pianura. Raggiungiamo un piccolo bosco che una volta superato ci catapulterà al rifugio. Qui i bambini hanno a disposizione tantissimo spazio per giocare. Il sentiero del ritorno si percorre sulla stessa strada oppure salendo a destra lungo la sterrata adatta ai passeggini. In questo modo riusciamo a tornare alla macchina facendo un giro ad anello.
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