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Sant'Angelo di Roccalvecce - Il paese delle fiabe
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- Scritto da Manuel
- Categoria principale: Italia
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In provincia di Viterbo c'è un paese che dove tutti i bambini dovrebbero fare una passeggiata! Siamo a Sant'Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe.
La storia di questo borgo ce l'ha raccontata uno degli organizzatori originari. Il paese stava morendo, la gente andava via e non essendo attrazione turistica sarebbe stato molto difficile ripopolarlo o attirare visitatori. L'idea fu quindi quella di colorare tutte le case del paese con murales ispirati alle fiabe classiche che tutti da piccoli abbiamo conosciuto.
Obiettivo raggiunto. Il paese è diventato un'attrazione che richiama sempre tanti visitatori, non necessariamente famiglie con bambini, sebbene queste siano la maggioranza. Girando per le vie del paese vi imbatterete in Peter Pan, nel Piccolo Principe, in Cappuccetto Rosso, nella Bella e la Bestia. Incontrerete il brutto anatroccolo e la volpe che non arrivando all'uva dice che è acerba. Insomma ce n'è per tutte le età.
Inoltre c'è la possibilità di mangiare tra le vie del paese in uno dei bar oppure mangiare la squisita pizza bianca del forno locale (che sembra un bar ma fa anche da forno). I bambini si sono divertiti tantissimo e quindi da genitore non posso che consigliare di portare qui i vostri piccoletti per passare insieme qualche ora di divertimento immersi nei ricordi di quando anche noi eravamo bambini.
Il video dell'escursione
Escursione al rifugio Prarayer
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- Categoria principale: Itinerari
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Escursione: Si parte dal parcheggio della diga di Bionaz e si percorre la sterrata pianeggiante fino al rifugio Prarayer
Luogo: Valpelline
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata pianeggiante
Durata: 1,10h - sola andata
Panorama: 5/5 - Vallata fantastica.
Avvistamenti : No.
Passeggino: Si, meglio se da trekking.
4.5 km, 01:18:17
Per iniziare a sgranchire le gambe abbiamo scelto un'escursione semplice ma appagante. Si parte dalla diga di Bionaz, dove c'è un ampio parcheggio (a pagamento) e un bar/ristoro , prendendo la sterrata unica ed inequivocabile. Avremo il nostro bel lago dai colori sgargianti sulla destra per tutta l'escursione.
Escursione che si presenta semplice per tutta la sua interezza, sempre pianeggiante, sempre semplice e adatta a tutti. Non è raro infatti incontrare gente di ogni età che viene a godersi l'ospitalità della vallata e del rifugio Prarayer.
Rifugio bello, accogliente, con gestori simpatici e soprattutto con prezzi popolari. Abbiamo mangiato patate bollite, polenta, birra, dolcetti spendendo il giusto. Potete scegliere di mangiare all'interno del rifugio oppure gustarvi il vostro pranzo al sacco in uno dei tavolini all'aperto con vista lago. Sole, relax, buona musica di sottofondo.
Il rifugio si raggiunge con una camminata di poco più di un'ora, percorrendo i 4.5km del sentiero, che ricordo è totalmente pianeggiante.
Il video dell'escursione
Escursione in val Viola
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Si parte dal microscopico parcheggio e si fa un anello passando per il rifugio Viola e scendendo verso il Valgoi
Luogo: Val Viola
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata fino al rifugio Viola, bellissimo il sentiero che scende al Valgoi.
Durata: 5,00h - Anello
Panorama: 5/5 - Vallata fantastica.
Avvistamenti : Si, marmotte.
Passeggino: Si, meglio se da trekking. SOLO SULLA STERRATA FINO AL RIFUGIO VIOLA.
9.8 km, 05:36:47
Abbiamo rischiato di non riuscire a vedere la val Viola. La strada è stata chiusa una settimana per rifacimento. Finalmente all'ultimo tentativo abbiamo aspettato che gli operai, davvero molto gentili e pazienti, finissero gli ultimi 20 metri di asfalto, che questo si freddasse, per poi salire su, lungo la strada fino alla sbarra dove c'è un parcheggio (piccolo) e un bagno ecologico.
Da qui inizia il nostro giro ad anello in val Viola. Cominciamo subito prendendo la sterrata, che sale dolcemente tra piccole abitazioni tipiche delle zone di montagna. Sulla sinistra si vedono in lontanza malghe e alpeggi e si intuisce quello che sarà il sentiero del ritorno, che vedremo poi. Il tempo tende a cambiare rapidamente in montagna e man mano che saliamo le nuvole si fanno sempre più basse, tanto da nasconderci la vista della prima tappa di questo anello, il rifugio Viola .
Siamo 10 persone in totale. Due ragazze fuori per un weekend, due amici appassionati di montagna, una famigliola alla prima esperienza di montagna. Prediamo un piattone di polenta e un dolce dall'aspetto fantastico, e da come lo hanno divorato i bambini immagino che anche il sapore non fosse da meno.
Mentre tutti ritornano sui propri passi noi continuiamo il nostro anello, prossima tappa il rifugio Federico Valgoi in Dosdè. Questa parte del percorso, che inizia attraversando un rigagnolo che affluisce nel lago proprio di fronte al rifugio, è meravigliosa. La discesa attraversa rocce, su un sentiero strettissimo, sassi caduti chissà quando, farfalle, fiorellini colorati, corsi d'acqua. C'è davvero tutto, i bambini si divertono un mondo. Non appena si scorge un alpeggio sappiamo di essere arrivati alla meta. Attraversiamo un ponte che ci regala un paesaggio mozzafiato sulla val Viola, la parte più bella, decisamente più bella rispetto alla prima parte del sentiero. Il torrente che scorre sotto di noi ci conduce con l'occhio alla sorgente delle sue limpide acque: il ghiacciaio Dosdè.
Al rifugio Valgoi siamo soli. Facciamo una merenda e due chiacchiera con la gentile signora che lo gestice, scoprendo che il rifugio prende il nome da un ragazzo che ha perso la vita in un incidente mentre andava ad arrampicare.
Adesso dobbiamo chiudere il giro. Dobbiamo scendere un pò e poi riguadagnare quota. Passiamo per un rado bosco e raggiungiamo la baita Caricc attraversando un ponte di legno, lo superiamo e proseguiamo in piano fino sotto al parcheggio.
Qui tra mucche al pascolo risaliamo in un fitto bosco, e in 10 minuti siamo di nuovo al parcheggio.
L'escursione è stata lunga ma appagante, per un totale di 10 km circa.
Avrei voluto che qualcuno mi consigliasse di fare il giro al contrario rispetto a come l'abbiamo fatto noi. Sicuramente la salita al rifugio Viola sarebbe stata molto più appagante, ma facendo prima la sterrata abbiamo fatto molto meno dislivello. La scelta spetta a voi, ma passate al rifugio Federico Valgoi, li la val Viola vi incanterà.
Il video dell'escursione
Escursione al Passo dello Stelvio salendo lungo il sentiero delle Trincee
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- Scritto da Manuel
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Escursione: Dal passo dello Stelvio saliamo ai 3000m
Luogo: Passo dello Stelvio
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione semplice su strada sterrata di servizio, ripido il primo tratto.
Durata: 1,30h - Sola andata
Panorama: 5/5 - Siamo in uno dei passi di montagna più belli d'Italia, circondati da neve e ghiacciai.
Avvistamenti : Si, marmotte, ma dovete scendere con l'auto al primo rifugio verso il versante tTentino.
Passeggino: Si, meglio se da trekking
2.4 km, 01:19:52
Il passo dello Stelvio è una meta agognata di motociclisti e appassionati di automobilismo, ma è soprattutto l'obiettivo di ciclisti amatori che vogliono cimentarsi con un passo di montagna impervio, con tanta pendenza e che in quota raggiunge i 2700m.
Qui al passo sembra di stare in un mercato popolare. Bancarelle di strada, negozi di souvenir, camioncini per un panino improvvisato. A chiudere il cerchio hotel, bar e alberghi ogni dove. E' pieno di gente nonostante sia fine Giugno, tutti a fare foto agli amici che salgono in moto o ai poderosi ciclisti a 50m dal tanto sudato traguardo.
Da qui parte la nostra escursione.
Saremmo dovuti andare su in cima al monte Scorluzzo, ma la tanta neve mi ha fatto ripensare all'escursione per non far rischiare i bambini.
Così abbiamo seguito il sentiero subito dietro la funivia, la stessa sterrata che porta all'imbocco dello Scorluzzo. Non è impegnativa, ma è faticosa, soprattutto i primi cento metri, con molta pendenza. La neve, anche grazie alle nevicate dei giorni precedenti, è abbontante, superando in altezza i bambini, che si divertono a camminare al fianco di questa grande e bianca parete.
Arrivati al bivio per lo Scorluzzo, e saliti qualche centinaio di metri, capisco che non possiamo proseguire oltre. Non abbiamo nemmeno le racchette. Cosi torniamo sui nostri passi e continuiamo a salire sulla larga e comoda sterrata, per quello che dovrebbe essere il sentiero delle Trincee.
Il sentiero non presenta alcuna difficoltà, è una sterrata di servizio per gli hotel che sono su a 3000m. Si può tranquillamente fare con un buon passeggino da trekking.
Superato un vecchio rifugio abbandonato il paesaggio comincia a diventare sempre più innevato.
Quando siamo in cima, presso l'hotel ai 3000 metri, ci sono solo due operai che lavorano in mezzo alla neve. E' tutto chiuso.
Per fortuna acqua e pranzo al sacco non mancano mai. Ci godiamo il silenzio, il sole e il paesaggio. Poco più oltre c'è un altro rifugio abbandonato. Sbirciando dalla porta quello che si ha davanti gli occhi è un vecchio rifugio congelato agli anni 90 ed è come fare un tuffo nel passato. Flipper, coin op, giochi da tavolo. Tutti dinosauri di un'epoca bellissima che ora non esiste più, cancellata dai telefonini e dai social.
Riscendiamo al passo, sempre lungo lo stesso sentiero. Stavolta scendiamo lo Stelvio dal versante trentino. Arriviamo fino al primo albergo-ristorante lungo la strada. Qui ci sono tantissime marmotte nei prati tutto intorno, quindi i bambini con un buon binocolo (solo per vederle da vicino) si divertiranno ad osservarle mentre si azzuffano e giocano tra di loro.
Il video dell'escursione
Escursione al rifugio al Lago del Mortirolo
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Escursione: Dal passo del Mortirolo al rifugio sul lago
Luogo: Passo del Mortirolo
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Escursione estremamente semplice
Durata: 30 minuti - Sola andata
Panorama: 2/5 - Niente di particolare da segnalare.
Avvistamenti : No
Passeggino: Si, qualsiasi
1.9 km, 00:34:36
Chi è appassionato di ciclismo conoscerà senz'altro il passo del Mortirolo. E' ripido e molto stretto (le auto non passano in tutti i punti a doppio senso) ma è un posto di bellezza e di pace. Una volta raggiunto il passo e lasciata l'auto proseguiamo sulla strada asfaltata per qualche centinaio di metri, fino ad arrivare all'altezza dell'agriturismo Malga Mortirolo, che consiglio vivamente sulla strada del ritorno di questa brevissima ecursione.
Sulla destra della malga parte una mulattiera che in 30 minuti ci porterà al lago del Mortirolo, con l'omonimo rifugio.
Qui l'accoglienza è top di gamma. Sono tutti gentili e facendo due chiacchiere scopro che rispetto alle valli di Bormio, sempre piene di turisti, qui vedono molta meno gente e quindi tendono a coccolarla. Inoltre è possibile comprare dei pensierini gastronomici fatti con le erbe della zona.
Prendiamo un pò di sole sulle sdraio in riva al lago, a fianco di una casina perfetta per una coppietta di innamorati, dove immagino si possa cenare solo prenotando con largo anticipo.
Avrei voluto fare un giro ad anello e passare per il rifugio Antonioli prima di tornare alla macchina, ma il sentiero segnato sulle carte in reltà non esiste.
Ho chiesto al gestore del rifugio e mi ha detto che passare di li sarebbe stato impossibile.
Quindi ritorniamo sui nostri passi, per la semplice e breve sterrata e mentre vado a riprendere la macchina al passo lascio i bambini alla malga Mortirolo a giocare con il tappeto elastico e gustarsi qualche dolce fatto in casa.
Nella zona del passo è stata dedicata una panchina a David Sassoli. Si trova dietro il casotto che usano i ciclisti per cambiarsi e manutenere le biciclette.
Il video dell'escursione
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